Roccacaramanico La notte bianca del borgo medievale

11.08.2011 07:00

Giovedì 11 agosto ore 21 La notte bianca del borgo medievale Rocacaramanico

L’Associazione Roccacaramanico “Marcello Maria de Giovanni”, da anni impegnata nel recupero e nella conservazione del borgo, propone l’organizzazione di un evento denominato “Roccacaramanico - Festival”, la notte bianca del borgo medioevale di Roccacaramanico, evento ecosostenibile.

L’obiettivo è la valorizzazione del borgo per farne “il luogo identitario dell’Abruzzo montano”.

Nella prima edizione, quella prevista per il 2011, e precisamente nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 agosto, l’attenzione si concentrerà, tra l’altro, sulla salvaguardia e sul recupero della chiesa di S. Maria delle Grazie, del 1500, con l’auspicio di sensibilizzare le istituzioni sull’argomento.

Roccacaramanico è un borgo altomedioevale, l’unico della Provincia di Pescara, che all’inizio degli anni ‘60 fu gradualmente, ma inesorabilmente, abbandonato e caratterizzato da un forte processo di emigrazione.

All’inizio degli anni ‘80, per iniziativa di alcune famiglie pescaresi e chietine, alcune abitazioni del borgo, a quel tempo non solo abbandonato, ma ridotto a cumuli di macerie, vennero recuperate.

Il processo si sviluppò in modo sistematico e, all’inizio degli anni ’90, con l’istituzione del Parco della Maiella e del Morrone, vennero dettate norme e regole per il recupero e la conservazione del patrimonio abitativo e ambientale in sintonia con una realtà con una grande valenza storica, culturale e ambientale.

Inoltre, nel 2000, su iniziativa del prof. Marcello de Giovanni, uno dei primi pionieri ad avventurarsi tra ruderi e macerie, è nato il “Museo Etnografico” che oggi, dopo la sua scomparsa, porta il suo nome.

Il borgo è l’unica realtà altomedioevale della Provincia di Pescara. È nell’alta Valle dell’Orte, situato ai piedi del Morrone, sacra montagna legata a Celestino V, con una ricchezza di eremi e di altri elementi storico-culturali di pregio. Ha una chiesa del XVI secolo, realizzata su strutture preesistenti, S. Maria della Grazie, abbandonata e, ora, lesionata dal terremoto del 2009. Il problema dell’abbandono di questo importante elemento della storia locale è dovuto alla mancanza di fedeli, in quanto non vi sono più residenti stabili, nonostante le autorità religiose mostrino attenzione e interesse: mancanza che rischia di portare al totale deterioramento del bene culturale.

Oggi, Roccacaramanico, comune autonomo fino al 1926, è frazione di S. Eufemia ed ha circa cento famiglie che hanno recuperato ciascuna un’abitazione e la usano come seconda casa. I residenti stabili sono due, più altri sei pendolari.

Ha tutte le caratteristiche per essere valorizzato come luogo identitario dell’Abruzzo montano. Non vi sono interessi economici particolari, non vi sono negozi, ormai il 90% delle abitazioni è recuperato e quindi è terminata anche la possibilità di acquistare nuovi ruderi, vi sono solo due bed e breakfast.

L’ambiente è fortemente condizionante. Circolano liberamente volpi, cinghiali, scoiattoli oltre che bestiame al libero pascolo (pecore, mucche, cavalli).

Roccacaramanico è un gioiello della famiglia abruzzese che va conservato con amore, passione e attenzione e che va fatto conoscere, con quel rispetto che merita un luogo che conserva la memoria delle nostre genti, le tradizioni dei nostri  mondi, l’ambiente dei nostri territori montani.

Evento ecosostenibile. Un evento atipico. Portare gente nel Parco della Maiella e in un  piccolo borgo, come Roccacaramanico, provoca inevitabilmente un trauma all’ambiente.

Allo stesso tempo, noi vogliamo far conoscere questa “perla” della nostra montagna.

E allora, per pagare un “pegno” all’ambiente che “disturberemo” abbiamo pensato, in sintonia con il Parco e la Forestale, di piantumare cento alberi intorno al borgo, per compensare l’emissione di anidride carbonica causata dall’evento.

L’associazione Roccacaramanico si è impegnata, quindi, ad acquisire e mettere a dimora cento alberi nel mese di ottobre.

Simbolicamente durante l’evento notturno ne verranno piantati sei.

Gli alberi sono messi a disposizione dal Parco della Maiella.

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