22.05.2011 08:20
Domenica 22 Maggio Festa dei Bandaresi Bucchianico
La Festa dei Banderesi è una rievocazione storico-folcloristica che trae origine da un fatto d'arme, accaduto a Bucchianico nel Medioevo. La tradizione vuole, che, intorno agli anni del 1300, quando in Abruzzo Citra erano numerosi i centri comunali, forti di un'autonomia elargita dal potere regio, Bucchianico sia stata minacciata dalla vicina città di Teate, l'attuale Chieti. Le truppe di quest'ultima si erano schierate in prossimità dei confini del territorio bucchianichese, lungo la valle del fiume Alento, minacciando di invadere e sottomettere il paese alla giurisdizione di Teate. Nell'impellenza dell'attacco, la popolazione rurale, sparsa negli indifesi casali delle numerose contrade di Bucchianico, fuggì dentro le mura, dove chiese protezione al Sergentiere, allora capitano della truppa comunale. Gli uomini si cinsero di bande rosse ed azzurre, come i colori dei vessilli cittadini, (da ciò l'appellativo "Banderese"), e trasportarono le proprie vettovaglie, raccolte in una frettolosa cernita, in carri trainati da buoi, mentre le donne portavano sul capo canestri ricolmi d'ogni cosa. La tradizione, confermata da fonti storiche, vuole, che Chieti, all'epoca, era militarmente più forte, e Bucchianico sarebbe stata sicuramente sconfitta. Ma S. Urbano, protettore del paese, consigliò in sogno al Sergentiere la strategia militare che avrebbe fatto sicuramente desistere dall'attacco e cioè, far armare tutti gli uomini validi del paese con corazze e pennacchi variopinti e farli correre, con movimenti a serpentina ("Ciammaichella"), sin dall'alba, sui camminamenti delle mura; gli schieramenti, in continuo movimento, avrebbero dato alle vedette nemiche l'illusione di un grande esercito arrivato durante la notte a sostegno della truppa comunale. I Teatini caddero nell'inganno e ritirarono la proprie milizie concludendo una trattativa pacifica con Bucchianico. Da allora i bucchianichesi quale segno di riconoscenza per Sant'Urbano, decisero di rievocare l'accaduto, ogni anno. Così è avvenuto. La rievocazione si è tramandata di padre in figlio, attraverso il racconto orale, per generazioni e generazioni di famiglie, ed è arrivata sino ai nostri giorni. A testimonianza, sono molte le fonti storiche che provano l'origine antichissima della festa. Una prima descrizione risale al maggio del 1550, ed è contenuta negli atti relativi alla canonizzazione di San Camillo De Lellis, nato a Bucchianico il 25 maggio, proprio mentre si festeggiava Sant'Urbano. L'amore, il rispetto e la devozione con cui, la popolazione partecipa a tutti i cerimoniali, specialmente quelli religiosi e militari più importanti e l'attaccamento che i Banderesi sentono per S.Urbano, sono la forza della inestimabile e preziosa, tradizione dei Banderesi di Bucchianico.